giovedì 30 settembre 2010

venerdì 24 settembre 2010

Il mio amico Cappuccino

Come ho scritto in un post precedente quest'anno nella classe di Alice sono in 24 contro i 12 dell'anno scorso.
Aumentando il numero dei bambini, giustamente, sono aumetate anche le etnie e i colori.
E' proprio un bel gruppetto variopinto, allegro e ormai non piange quasi piu' nessuno.
Ogni sera, dopo cena, cerco di chiaccherare con Alice chiedendole com'è andato l'asilo, cosa ha fatto, chi c'era, che giochi hanno usato, ecc...

L'altra sera, non so perchè, le ho chiesto chi faceva la pipì nel wc... magari inconsciamente la voglio spronare ad avere voglia di farla anche lei, e ne è scaturita la seguente conversazione:

"allora Topo, chi ha fatto la pipì nel water stamattina?"
"Cappuccino piange"
"cosa? non ho capito O_O"
"Cappuccino non vole fae pipì e piange"
"cos'è Cappuccino?"
"Cappuccino non vole e piange"
"ma è un bimbo?"
"si"
"e la maestra cosa dice"
"lo pende in baccio"
"ho capito O_O"

E pensando e ripensando mi è venuto in mente che in classe c'è anche un bimbo indiano che porta i capelli raccolti a cipolla con sopra una cuffiettina ... credo proprio che il malcapitato sia stato rinominato CAPPUCCINO.

^_^

lunedì 20 settembre 2010

CHI FA DA SE FA PER TRE!

Ecco come ho sistemato una maglietta di Alice che si era macchiata con un pennarello indelebile...

Me lo dico da sola: UN OTTIMO LAVORO!


I PAN GOCCIOLI (parte 2)

Prima di infornarli...


Appena usciti dal forno...


Riposti nel cestino...


Ecco il secondo tentativo dei pangoccioli e direi che e' andato molto meglio.
Ho però fatto un altro errore e cioè non ho messo le gocce di cioccolato nell'impasto ma sopra prima di cuocere e non è stata una grande idea.

Sottolineo però che rispetto alla ricetta originaria ho fatto lievitare quasi 2 ore anzichè 40 minuti inoltre sono molto buoni il primo ed il secondo giorno risultando duri già il terzo.

Al prossimo tentativo!!!

mercoledì 15 settembre 2010

PRIMO E SECONDO GIORNO DI NIDO


Sottotitolo : dall'inferno al paradiso.

Ieri è stato il primo giorno del secondo anno di nido di Alice.
Ero sconvolta.
Non per Alice ma per come ho trovato la classe e le maestre.
I bambini sono passati da 12 a 24. C'erano bimbi che piangevano disperati disseminati per l'aula. Altri che correvano posseduti da chissà quale spirito. C'erano genitori che davano le ultime raccomandazioni alle maestre. C'erano questre tre maestre, poverelle, rosse in viso, con gli occhi sbarrati, la bocca serrata e le mani sudaticce. C'era la finestra balcone aperta sul prato e bimbi impiastricciati di terra ovunque.
Alice non si è lasciata scomporre più di tanto. Ha raggiunto un gruppetto davanti al tavolo luminoso e si è messa a giocare dopo avermi fatto vedere alcuni sassolini colorati.
Ho sistemato la sua roba nell'armadietto. Ho detto due, ma giusto due, parole alla maestra (che non so nemmeno se mi ha capito), ho salutato Alice e sono uscita con mille perplessità.
Alle 12.30 sono andata a riprenderla e la situazione era molto migliorata. La classe era vuota e tutti i bimbi stavano stramazzando in giardino ma molto allegramente. Ho guardato un pò Alice giocare e poi mi sono fatta vedere e siamo andate via.

Oggi apro la porta della classe trattenendo il respiro, molto timorosa e aspettandomi un'ondata di urla e chiasso invece mi ritrovo davanti due gruppetti di bimbi molto composti, uno che sta leggendo un libro con la maestra 1 e l'altro che sta guardando dei ramoscelli con la maestra 2.
Respiro.
Alice mi porta a vedere delle bambole (glielo avevo chiesto io vedendole ieri in un angolo) poi la maestra 1 ci raggiunge, la prende in braccio e saluto tutti felice uscendo per andare verso il mio ufficio.

lunedì 13 settembre 2010

I pan goccioli fatti in casa





Ultimamente mi sto cimentando in torte e dolcetti fatti in casa. Mi rilassa anche se quel maledetto forno ventilato quando è acceso mi stordisce.

Ho recuperato una ricetta su internet per fare i pan goccioli fatti in casa. Ho pensato che non fosse una ricetta troppo complicata soprattutto per me che non sono un gran chè a cucinare.

Stampo la ricetta.

Compro l'occorrente.

Sabato pomeriggio, messa a letto Alice, mi metto all'opera in cucina.
Faccio quest'impasto molliccio e metto a riposare per 40 minuti aspettando che lieviti.

L'impasto non si muove di un centimetro.

Penso che sia normale quindi non mi preoccupo più di tanto e inizio a fare le pagnottelle che ripongo un pò così così sulla carta forno.

Cuocio in forno per 20 minuti.

Il risultato non è neanche parente alla lontana con i pan goccioli del Sig. Mulino Bianco. Ma proprio nemmeno un cugino lontano lontano.

Sono usciti dei dischetti duri e secchi; utilizzabili volendo per giocare al piattello.

Queste disavventure mi deprimono molto. Già sono una che cucina sempre le stesse cose per paura che nel farne di nuove non vengano bene (vedi sopra), non sono tanto brava in cucina in generale (e lo so) e poi questi episodi mi scoraggiano ancora di più.

Non so se ci riproverò un'altra volta. Sigh.

Che tristesssssssssa.

venerdì 3 settembre 2010

I regali e gli auguri 2010

Scrivendo questo post non vorrei che pensaste che sono una che vuole a tutti i costi il regalo di compleannno. Certo che no. Però un pensierino, anche solo una stupidatina, mi fa sempre piacere riceverlo e naturalmente ci tengo molto agli auguri... di persona, con un sms, con una mail o anche solo con una telefonata (quest'anno anche su fb ne ho ricevuti un'infinità).

Ebbene, vi racconto, anche in chiave molto ironica, cosa è successo ieri.

1. Mia madre, dopo avermi raccontato per giorni di questo fantomatico regalo, fatto fare "su mirusa" sia per me che per mio fratello (ancora non consegnato neanche a lui nonostante abbia compiuto gli anni ormai da un mese), lodato ed acclamato, si presenta in ufficio da me dicendomi di esserselo dimenticato a casa.

2. Alle 18 del pomeriggio mio papà non mi aveva ancora chiamato per farmi gli auguri quindi mi sono presentata a casa sua. Non c'era. Lo chiamo al telefono e quasi si dimentica di farmi gli auguri. Naturalmente nessuna speranza per il regalo.

3. Vado verso casa pensando al regalo di Marco che, in 13 anni insieme, non si è mai dimenitato. Entro e vedo una borsa di carta con un fiocco sul tavolo. Già sorrido. Lui si sta facendo la doccia e con noncuranza gli chiedo di quel pacco: "è passata l'Arianna e lo ha lasciato per te". Esce dalla doccia e con l'occhio languido e le braccia aperte mi viene incontro, mi abbraccia e mi dice "scusa ma volevo prenderti un fiore ma oggi è giovedì, tutto chiuso".

O_O

Quindi a fine serata avevo collezionato un mazzo di fiori e un vaso che mi sono comprata io al mattino presto e ho messo sulla scrivania in ufficio (vedi precedente post), un vassoio di paste, una torta di mele, una torta di marmellata, una felpa piccola (da cambiare) e una sciarpa per l'inverno. Anche un libro con la dedica in prima pagina dell'Alice (sempre comprato da me però).

Speriamo che l'anno prossimo, o per Natale, vada meglio.

mercoledì 1 settembre 2010

Settembre

Il mio mese.

Il mese del mio compleanno.

Mi arrivano tanti auguri e tanti regali che spacchetto emozionata ogni anno come se fosse la prima volta.

Il mese della fine dell'estate, del fresco che arriva, il mese dell'inizio della scuola, dei buoni propositi (oltre a gennaio si sà).

Il mese più bello dell'anno per me.

Non si respira il caldo afoso di luglio e agosto, si mette il golfino la sera, si tirano fuori le scarpe chiuse, magari le paperine, e si archiviano i sandali o le infradito usate all'inverosimile tutta l'estate.

Si ricominciano a fare le torte al forno tanto in cucina non fa più tanto caldo. Si mangia l'uva e la cocomera non si trova più (peccato).

Quest'anno è un pò come un giro di boa... ne compio 35 e mi sto avvicinando sempre più agli anta... oddio, se ci penso mi viene male. Anche se non me li sento affatto. Mi sembra di essere ancora una ventenne con la differenza che so quello che voglio e quello che faccio. Ho una bimba e un marito. Non mi faccio più mettere i piedi in testa come allora. E poi mi sembra di essere così da sempre...

Il tempo passa ed io non lo sento... speriamo che sia così ancora per tanto, tanto, tempo.

La mia postazione di "lavoro"



E' da qui che lavoro, che telefono, che navigo su internet, che guardo le foto della mia pupa, che penso, che rimugino, che sogno, che organizzo, che dispongo.

E' da qui che osservo il mondo, che mi rifugio, che controllo.

E' da qui che parte un po' tutto il mio mondo...